Sul territorio di Erbusco, un paese del bresciano conosciuto anche per i vigneti, sorge le Porte Franche un noto centro commerciale.
Da qualche mese a questa parte sono stati installati dei monitor di grande formato che dovrebbero trasmettere le planimetrie del centro commerciale.
Bene provate a mettervi di fronte a uno di questi totem e a leggere le mappe: ebbene rimangono esposte al massimo per cinque secondi e non riuscirete a ricavarne nessuna notizia utile. E' superfluo precisare che al posto delle planimetrie magicamente sul monitor compaiono pubblicità che, ovviamente, rimangono visibili per parecchio tempo.
A questo punto mi chiedo qual'è il genio che ha impostato la tempistica dei totem? Che senso ha inserire nella programmazione dei totem le mappe del centro commerciale se non c'è il tempo materiale per consultarle?
E' così strategico costringere un utente del centro commerciale che vuole conoscere gli esercizi commerciali installati lì a girarsi a piedi tutti i corridoi?
Scusate signori delle Porte Franche, ma per me siete proprio out.
giovedì 25 ottobre 2012
domenica 7 ottobre 2012
E noi lo chiamiamo "terzo mondo"...
Sull'edizione di oggi del quotidiano on line della BBC campeggia un commento sulle elezioni che si tengono in Venezuela.
Ebbene al di là della notizia in sè, la cosa che mi ha sorpreso è stata la fotografia che accompagna l'articolo: una serie di cittadini venezuelani sventolano orgogliosi la loro carta d'identità al fotografo.
Mi sono detto "Ohibò, ma questi non sono Venezuelani, cittadini di un paese del terzo mondo?" Il pensiero mi è sorto vedendo la loro carta d'identità una bellissima, compattissima, carta d'identità formato carta di credito.
Allora ho pensato ai costosi tentativi messi in campo nell'ultimo ventennio andati evidentemente falliti, per essere dotati anche noi di una carta d'identità che contenga tutti i dati di carta d'identità, patente, codice fiscale, tessera sanitaria, ecc. ecc. .
Ma non ci hanno sempre detto che l'Italia è un paese avanzato, la quinta potenza economica?
Per questo mi è venuto il dubbio...Forse che il terzo mondo siamo noi?
Ebbene al di là della notizia in sè, la cosa che mi ha sorpreso è stata la fotografia che accompagna l'articolo: una serie di cittadini venezuelani sventolano orgogliosi la loro carta d'identità al fotografo.
Mi sono detto "Ohibò, ma questi non sono Venezuelani, cittadini di un paese del terzo mondo?" Il pensiero mi è sorto vedendo la loro carta d'identità una bellissima, compattissima, carta d'identità formato carta di credito.
Allora ho pensato ai costosi tentativi messi in campo nell'ultimo ventennio andati evidentemente falliti, per essere dotati anche noi di una carta d'identità che contenga tutti i dati di carta d'identità, patente, codice fiscale, tessera sanitaria, ecc. ecc. .
Ma non ci hanno sempre detto che l'Italia è un paese avanzato, la quinta potenza economica?
Per questo mi è venuto il dubbio...Forse che il terzo mondo siamo noi?
sabato 6 ottobre 2012
ZTL sì, ZTL no, ZTL sì, ZTL no, ZTL sì...
La politica italiana ha, se ce ne fosse stato bisogno, dimostrato tutta la sua incapacità non da meno è la politica locale.
Comportamenti e provvedimenti contro i cittadini / consumatori se ne registrano a bizzeffe, ma ora vorrei concentrare la mia attenzione sulla ZTL che tradotto significa Zona a Traffico Limitato. Brescia ha, come molte altre città, un centro storico con la piacevole caratteristica di essere steso alle pendici del monte Cidneo. Una vera chicca.
Da anni vi è il problema di limitare il traffico per abbattere l'inquinamento e per fare godere il centro.
Orbene la precedente Giunta decise di inibire l'accesso indiscriminato alle vetture private. Naturalmente la Giunta che attualmente governa la città, inutile dirlo di colore opposto, rivoluzionò la scelta spalancando gli accessi. I maligni giustificano questo dietrofront per le esigenze di un assessore che ha il suo negozio in pieno centro storico. Al di là delle malignità supponevo che se era stata fatta una scelta fosse stata fatta con in testa il bene della collettività.
La notizia di oggi è che a pochi mesi dalle elezioni il centro storico torna ad essere chiuso.
A questo punto io mi chiedo che senso ha questo tira e molla? Perchè ci sono voluti quattro anni per capire che la salute di chi vive e lavora in centro è più importante degli affari? Quante persone in centro si sono ammalate per aver inalato polveri sottili? Quanto è costato in termini di denaro e di tempo sprecato la scelta di disfare e poi riorganizzare la ZTL? A quale tecnico è stato affidato il compito di progettare il ritorno della ZTL?
Comportamenti e provvedimenti contro i cittadini / consumatori se ne registrano a bizzeffe, ma ora vorrei concentrare la mia attenzione sulla ZTL che tradotto significa Zona a Traffico Limitato. Brescia ha, come molte altre città, un centro storico con la piacevole caratteristica di essere steso alle pendici del monte Cidneo. Una vera chicca.
Da anni vi è il problema di limitare il traffico per abbattere l'inquinamento e per fare godere il centro.
Orbene la precedente Giunta decise di inibire l'accesso indiscriminato alle vetture private. Naturalmente la Giunta che attualmente governa la città, inutile dirlo di colore opposto, rivoluzionò la scelta spalancando gli accessi. I maligni giustificano questo dietrofront per le esigenze di un assessore che ha il suo negozio in pieno centro storico. Al di là delle malignità supponevo che se era stata fatta una scelta fosse stata fatta con in testa il bene della collettività.
La notizia di oggi è che a pochi mesi dalle elezioni il centro storico torna ad essere chiuso.
A questo punto io mi chiedo che senso ha questo tira e molla? Perchè ci sono voluti quattro anni per capire che la salute di chi vive e lavora in centro è più importante degli affari? Quante persone in centro si sono ammalate per aver inalato polveri sottili? Quanto è costato in termini di denaro e di tempo sprecato la scelta di disfare e poi riorganizzare la ZTL? A quale tecnico è stato affidato il compito di progettare il ritorno della ZTL?
giovedì 4 ottobre 2012
Difesa della scuola pubblica e svarionate sindacali
La scuola pubblica a mio giudizio è un bene prezioso e da difendere. Quando ho visto pubblicato il bando nazionale per i nuovi docenti, ho tirato un sospiro di sollievo, pensavo, infatti, che favorisse l'infusione di linfa giovane nella scuola italiana, sempre più asfittica.
Sul concorso si sono scatenate le fervide fantasie dei sindacati, parlo delle innumerevoli sigle esistenti, che hanno saputo dare una bellissima immagine di insensatezza collettiva.
A taluni il bando non va perchè troppo bassa la percentuale destinata ai precari delle vecchie graduatorie ( anche se mi si deve spiegare il perchè bisogna attingere a graduatorie chilometriche che, teoricamente, affondano tra i peggiori), ad altri non va perchè non si garantisce i vecchi precari, ad altri ancora perchè non tutela i neolaureati. Oggi il Gilda consiglia di revocarlo.
Sono costernato e non posso far altro che pensare che le diverse posizioni esprimano nient'altro che la vacuità di proposta (prima che uscisse il bando dove erano tutti questi?) e sopratutto esprimano la difesa di rendite di posizione che in questa situazione sono un lusso che noi, come collettività, non possiamo permetterci.
Nessuno dei sindacati, infatti, si è preoccupato che nella scuola entrino bravi docenti. Complimenti.
Sul concorso si sono scatenate le fervide fantasie dei sindacati, parlo delle innumerevoli sigle esistenti, che hanno saputo dare una bellissima immagine di insensatezza collettiva.
A taluni il bando non va perchè troppo bassa la percentuale destinata ai precari delle vecchie graduatorie ( anche se mi si deve spiegare il perchè bisogna attingere a graduatorie chilometriche che, teoricamente, affondano tra i peggiori), ad altri non va perchè non si garantisce i vecchi precari, ad altri ancora perchè non tutela i neolaureati. Oggi il Gilda consiglia di revocarlo.
Sono costernato e non posso far altro che pensare che le diverse posizioni esprimano nient'altro che la vacuità di proposta (prima che uscisse il bando dove erano tutti questi?) e sopratutto esprimano la difesa di rendite di posizione che in questa situazione sono un lusso che noi, come collettività, non possiamo permetterci.
Nessuno dei sindacati, infatti, si è preoccupato che nella scuola entrino bravi docenti. Complimenti.
Iscriviti a:
Post (Atom)